sabato 20 dicembre 2008

Fmi: La peggiore crisi dal 1930, Italia in recessione nel 2009

Nel suo ultimo Rapporto sull’economia mondiale, il Fondo monetario internazionale non usa mezzi termini e definisce la crisi economica di questi mesi come “la peggiore dal 1930”. Il Fondo descrive un’economia globale che rallenta dal +5% del 2007 al +3,9% del 2008, per frenare ancora a +3% nel 2009, un ritmo che molti esperti considerano l’orlo della recessione. Secondo gli analisti del Fondo “l’economia mondiale sta entrando in una crescente depressione economica a causa del più pericoloso shock finanziario per le economie avanzate dagli anni

Trenta”. Nel luglio scorso il Fmi stimava l’economia mondiale in crescita del 4,1% nel 2008 e del 3,9% nel 2009. Ora però molte cose sono cambiate. “Molte economie avanzate - si legge nel rapporto - sono vicine, o già entrate in recessione, mentre la crescita nelle economie emergenti si è indebolita”. La colpa e’ soprattutto della crisi finanziaria, la quale, dopo il collasso dei subprime ad agosto del 2007 è “peggiorata negli ultimi sei mesi” ed è entrata in una “nuova tumultuosa fase a settembre”. “Non c’è in vista una ripresa - si legge nel rapporto - e quando arriverà sarà graduale”. Tuttavia il Fmi prevede che “una graduale ripresa dovrebbe emergere verso la fine del 2009”. Tre i fattori trainanti: i prezzi delle materie prime, che si stanno stabilizzando, la crisi del settore immobiliare Usa, che dovrebbe toccare il fondo alla fine del 2009 e i paesi emergenti, che continuano a fare da traino. Il Fmi prevede che l’economia Usa crescerà dell’1,6% quest’anno, lo 0,3% in più rispetto alle stime di luglio, ma rallenterà vistosamente nel 2009, salendo solo dello 0,1%, lo 0,7% in meno rispetto a luglio. In forte frenata l’Eurozona che crescerà solo dell’1,3% quest’anno (-0,4% rispetto a luglio) e appena dello 0,2% nel 2009 (-1% rispetto a luglio). Tra le economie europee, l’Italia è tra i peggiori, superata solo dall’Irlanda. Il nostro paese nel 2008 e nel 2009 entrerà in recessione e il Pil si contrarrà rispettivamente dello 0,1% e dello 0,2%. Male anche la Germania che secondo il Fondo crescerà dell’1,8% quest’anno e registrerà una crescita zero il prossimo, mentre la Francia vedrà il suo Pil salire solo dello 0,8% e dello 0,2% nel 2008 e nel 2009. In frenata la Gran Bretagna, la cui economia e’ prevista ancora in crescita positiva dell’1% quest’anno e in crescita negativa dello 0,1% l’anno prossimo. Fuori dall’Europa in frenata il Giappone, il cui Pil passerà dal +2,1% del 2007 a +0,7% nel 2008 e a +0,5% nel 2009. La Cina vedrà il suo Pil stellare contrarsi leggermente e passare dal +11,9% dell’anno scorso a +9,7% e +9,3% quest’anno e il prossimo. Anche l’India rallenterà passando da 9,3% a +7,9% nel 2008 e a+6,9% nel 2009. “Guardando avanti - si legge nel World Economic Outlook - le condizioni finanziarie resteranno molto difficili, restringendo le prospettive di una crescita economica globale”. “Secondo lo scenario di base - prosegue il rapporto - le azioni delle autorità Usa ed europee riusciranno a stabilizzare le condizioni finanziari e ad evitare ulteriori eventi sistemici. Tuttavia, anche avremo un’applicazione vincente del piano Usa che punta a rimuovere dai bilanci le attivista’ più pericolose, i rischi di controparte resteranno a livelli eccezionalmente alti per qualche tempo e rallenteranno un ritorno a un mercato finanziario più liquido”. “Tuttavia - si legge ancora - sono molto probabili altre perdite nel settore del credito, mentre l’economia decelera. In questa situazione, la capacità delle istituzioni finanziarie a rastrellare nuovi capitali restano molto difficili e i limiti alla creazione di credito continueranno almeno per tutto il 2009”.

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